I caratteri

Corsivo  
È usato come elemento distintivo all'interno del testo, ma anche per i titoli e i sottotitoli, oppure per evidenziare una breve introduzione. Si distingue dalle virgolette, perché queste ultime evidenziano la parola in relazione al contenuto (quindi parole riportate, intento ironico, linguaggio figurato, uso particolare di una determinata espressione), mentre il corsivo evidenzia una parola solo in base alla sua presenza nel testo.
In particolare, il corsivo va usato per:

  • i termini tecnici o specialistici, scritti in corsivo la prima volta che compaiono nel testo
  • le parole e le frasi straniere di uso non comune, non acquisite o di uso corrente nella lingua italiana o nel particolare contesto del discorso (è chiaro quindi che in ambito informatico, per esempio, né data warehousing né business continuity vanno scritti in corsivo)
  • le parole intese come tali (per esempio: "il termine centro elaborazione dati si può abbreviare in CED")
  • enfatizzare una parola o una frase
  • i titoli di opere d'arte (letteratura, musica, arti figurative, cinema, ecc.)
  • i titoli di riviste nelle citazioni bibliografiche. 

 

Grassetto
Si usa generalmente per i titoli e per dare maggiore enfasi, per far "gridare" una parola all'interno del testo.
Va quindi usato con molta parsimonia e più per singole parole che per intere frasi.
Sul web ha un'utilissima funzione di "segnale" e di richiamo dell'attenzione all'interno del testo.

 

Sottolineato
Lo si usava molto quando si scriveva a macchina: il corsivo non esisteva e non c'era altro modo per evidenziare le parole.
Sul web, indica le parole cliccabili. Usatelo il meno possibile, perché non ce n'è più ragione.

 

MAIUSCOLETTO
Viene usato prevalentemente per i titoli delle illustrazioni e delle tabelle.
Potete usarlo anche all'interno del testo, se avete necessità di mettere molte parole scritte tutte in maiuscolo.
Il maiuscoletto è più piccolo e permette quindi di non appesantire il documento dal punto di vista visivo.