I font: il vestito dei testi

caratteri pieni di fascino
Come tutte le persone che scrivono, la mia attenzione è sempre stata focalizzata soprattutto sulle parole. Che vuol dire contenuto, significato, suono, stile. Non ho mai dato troppa importanza al loro aspetto esteriore, al "vestito" che indossavano una volta presa la via della stampa. Ci voleva internet, in cui forma e contenuto sono indissolubilmente legati, per farmi scoprire il significato e il fascino dei font.

precisiamo...
A essere pignoli, "font" non è proprio la parola giusta. In italiano il termine corretto è "stile del carattere" e i più noti sono Arial, Times, Helvetica, Garamond. Sul vostro word processor lo scegliete attraverso l'apposito menu a tendina.
"Font", in realtà, è un termine che designa l'intero set di caratteri di uno stile, ma si usa correntemente anche per lo stile stesso. È più breve e comodo, quindi lo userò anch'io.

testi habillés
Anche se non li riconosciamo e non ci facciamo caso, i font influenzano profondamente il nostro modo di percepire un testo.
È come il vestito per una persona: ci dice se sta andando in ufficio o a un ricevimento, se è una persona timida o audace, un tipo sportivo o sedentario.
Provate a tagliare il testo da una pagina pubblicitaria: prima ancora di leggerlo, sono i font, insieme al colore, a dirvi se il prodotto reclamizzato è un gelato o un lettore di dvd.,
Sul web è la stessa cosa: il visitatore delle vostre pagine entra subito nel tema e nell'atmosfera del sito anche attraverso la scelta dei font. Una scelta cruciale, quindi, visti i ritmi convulsi della navigazione sul web.

aiutate il lettore
Potete anche appartenere alla razza dei lettori accaniti, quelli che non si spaventano davanti a volumi di 500 pagine, dalla copertina austera, senza neanche una figura, ma è sicuro che davanti a una pagina web dal fondo grigio, fitta fitta e dai caratteri tutti uguali, la voglia di leggere vi passa immediatamente. E se sul web scrivete o avete intenzione di scrivere, dovete assolutamente imparare quali font usare per farvi leggere.
Infatti, oltre gli aspetti psicologici e comunicativi, la scelta dei font deve essere sempre e comunque funzionale alla lettura. Il vostro visitatore non deve faticare sulle pagine, ma far scivolare gli occhi di parola in parola, superando le resistenze opposte dallo schermo.
E lo schermo è diverso dalla carta: si percepisce soprattutto l'impatto visivo generale, si legge con più difficoltà, si resiste meno tempo.

all'inizio era il Times
I navigatori dei primi anni '90 si trovavano davanti a schermate grigie scritte tutte invariabilmente in Times.
Chi voleva arricchire le proprie pagine con altri font, doveva sempre ricorrere a un file grafico.
Man mano è diventato possibile scrivere anche con altri font, ma ancora quelli pensati per libri e giornali, non sempre adatti alla lettura da schermo.
Per questo, dopo 500 anni di tradizionale e consolidata arte tipografica, si sono dovuti inventare - e alla svelta - nuovi font per un nuovo medium. Ecco quelli di maggior successo:


top font


Chiaro e luminoso come il suo nome, che deriva dal verde di Seattle, dove è stato disegnato.
È lo stile di carattere in cui è scritto questo sito, e il mio preferito. Perfetto per lo schermo: i caratteri sono distanziati in maniera regolare e non si toccano mai, il neretto è chiaramente un neretto ma rimane leggibile anche quando le dimensioni sono minime, gli 1 e le I non si confondono mai. Ma è bellissimo anche sulla carta: provatelo e non lo lascerete più.



 È la versione più brillante e moderna del classico Times New Roman. Ricorda quindi molto i giornali e i libri, ma è stato appositamente disegnato per la lettura da schermo. Bello e leggibilissimo il corsivo.



Spiritoso e disinvolto, ricorda le scritte dei fumetti. Usatelo quindi per le home page personali, per i siti rivolti ai bambini e ovunque vogliate trasmettere simpatia e informalità. Ma guardatevi bene dallo scrivere in Comic sans il sito della vostra azienda o del vostro small business: nessuno vi prenderà sul serio.



Leggermente più frivolo del Verdana, ma più difficile da leggere quando le dimensioni dei caratteri sono molto piccole.


in pratica
Quando il Times ha lasciato il passo ad altri font, l'autore della pagina web poteva finalmente sbizzarirsi un po' di più, ma senza alcuna garanzia circa il risultato finale.
Finché non è arrivato il <font face> tag, un comando che in pratica dice al browser del lettore quale carattere deve far vedere, purché sia già installato nel browser.
Ergo, sbizzarritevi pure voi, ma sempre nell'ambito dei caratteri standard installati nei browser più diffusi. Se volete usare altri font per i titoli - e ve lo consiglio caldamente perché ce ne sono ormai tanti e di bellissimi - ricorrete sempre a un file grafico.
Comunque, per il corpo dei vostri testi avete sempre la possibilità di dare un messaggio ulteriore al browser. Nel codice html, si può infatti specificare la lista dei font, in ordine di scelta, in cui deve apparire il testo: <font face=Georgia, Times New Roman, Times, serif>. Ovvero, se non hai Georgia usa Times New Roman, se non hai nemmeno Times New Roman, usa Times e così via. Tutti problemi destinati però a scomparire rapidamente: presto si potranno incorporare i font nel file, per cui potrete scrivere i vostri testi anche in graffiti-style con la certezza che tutti li vedranno esattamente come voi li avete scritti.

e per concludere...
... un consiglio che ho rubato a Daniel Will-Harris, grande web-sacerdote dei font: non esistono font belli e brutti, ma solo font adatti. Quindi non usate a ogni costo il font di cui vi siete innamorati, usatelo solo se serve il vostro testo e i vostri obiettivi.