Le fonti: chiare e buone/2

di Corrado de Francesco

 

Un buon autore dovrebbe usare solo buone fonti. "Buona" in questo caso significa attendibile. In generale, una fonte originaria (o primaria) è più attendibile di una fonte secondaria, cioè riportata da qualcuno. La regola base cui attenersi è semplice: non citare mai una citazione, ma risalire sempre alla fonte originaria citata
Il motivo alla base di questo rifiuto delle fonti secondarie è semplice: ogni citazione porta con sé un rischio di errore, e gli errori si possono sommare tra loro con risultati devastanti.

Certo, anche una fonte primaria può essere poco attendibile. Se pensiamo ai dati, il giudizio sulla loro attendibilità richiede di conoscere la metodologia in base alla quale sono stati raccolti. Tra le domande cui dobbiamo rispondere per poter giudicare la bontà di un dato:

  • campione o universo: i dati si riferiscono ad un campione o ad un'intera popolazione (universo)? Se si tratta di un campione, sono soggetti ad un "errore della stima".
  • tasso di risposta: quanti dei soggetti contattati hanno risposto? si conoscono alcune caratteristiche dei non rispondenti? 
  • periodo: il periodo di rilevazione del dato era "particolare"?
  • autore: chi ha effettuato la rilevazione? 
  • modalità: lo strumento di rilevazione è un questionario postale, un'intervista telefonica o a domicilio? 
  • domanda: qual era la domanda cui si riferisce il dato? quante sono le mancate risposte a quella domanda?

Alcuni pensano che la bontà di un dato dipenda dalla sua lunghezza. Assurdo. Forse che numeri lunghi e percentuali con due decimali sono migliori di numeri e percentuali arrotondati? Ecco allora un altro indicatore di bontà: diffidate di chi propone dati come 33,67% e preferite chi si limita a 33,7% o addirittura a 34%. Soprattutto se queste percentuali si riferiscono ad un centinaio di casi.
Dove trovare buone fonti sul web? 

Per i libri:

La Library of Congress (http://catalog.loc.gov) di Washington: la più grande biblioteca esistente al mondo. Un serbatoio strepitoso di informazioni bibliografiche con una ovvia preferenza per il mondo in lingua inglese. 

Barnes & Noble (www.bn.com) e Amazon (www.amazon.com): a differenza delle biblioteche online, queste due librerie mettono a disposizione anche i sommari (indici) dei libri in commercio e le quarte di copertina. 

Se cercate libri italiani, non trascurate il catalogo online del nostro Sistema Bibliotecario Nazionale, di cui fa parte la Biblioteca Nazionale di Firenze (dove per legge viene inviata una copia di tutto ciò che è pubblicato in Italia): http://opac.sbn.it/.

Per i libri in commercio in Italia: www.it.bol.com, libreria online di Mondadori e Bertelsmann, e www.internetbookshop.it.

Per i dati, consiglio il sito dell'istituto di statistica del governo federale USA: www.census.gov. Da lì potete scaricare gratis lo Statistical Abstract (annuario statistico USA in formato PDF): una vera miniera di dati.

Per gli articoli (di quotidiani e periodici), una fonte eccellente è il sito del quotidiano economico inglese Financial Times: http://news.ft.com.

Certo, ci sono tante altre fonti. Con la pratica ognuno arriva a individuare le fonti migliori in un certo settore. E a creare così la sua base di conoscenza. Metterla nero su bianco è un buon modo per verificare quanto sappiamo davvero. 

 


Su questo sito, di Corrado de Francesco leggi anche: Le fonti: chiare e buone 1
Lavorare con i numeri: testo o tabelle?
Corrado de Francesco, nato a Milano nel 1952, ha una lunga esperienza come autore, docente universitario e consulente. Scrive testi e ipertesti su carta, cd-rom e web.
Nel mese di marzo 2001 ha pubblicato Computer e Internet per lavorare con i testi, presso FrancoAngeli (L. 25.000).
Il suo blog: Il suo blog: http://cordef.wordpress.com, dedicato agli studenti universitari.