10 consigli per fare interviste per email

dalla mia (piccola) esperienza di intervistatrice e intervistata

  1. Intervistare per email è apparentemente facile e sicuramente economico, ma non consideriamolo una scorciatoia per riempire le pagine del nostro sito o della nostra webzine quando siamo a corto di tempo e soprattutto di contenuti.

     

  2. Infatti, quando chiedete un'intervista per email, ricordate che ciò comporta un certo impegno per l'intervistato, un impegno comunque maggiore che rispondere a un paio di domande davanti a un microfono o per telefono. Rispondere seriamente a tre o quattro domande per iscritto (ma adottando il registro della lingua parlata) richiede almeno un'oretta.

     

  3. Quindi, non chiedete banalità oppure cose che l'intervistato ha già detto e scritto mille volte e che si possono già leggere su riviste o in un sito internet (che è sufficiente linkare).
    Approfittate della sua disponibilità per approfondire temi particolari o poco battuti. Susciterete maggiore interesse nei vostri lettori e la stessa persona intervistata risponderà più volentieri, perché l'intervista costituirà anche per lei un'occasione per nuove riflessioni.

     

  4. Spesso non conosciamo la persona che stiamo per intervistare per email e questo ha i suoi svantaggi.
    Primo: non sappiamo nulla della sua capacità espositiva e nemmeno della sua sensibilità. Se ci arrivano delle risposte lunghissime e magari poco pertinenti, potremmo avere delle difficoltà a fare presente che l'intervista non va bene e ha bisogno di un editing piuttosto energico. Per questo è sempre meglio dare prima delle linee-guida (risposte e periodi brevi, linguaggio semplice e concreto, molto vicino alla lingua parlata, limiti precisi di spazio e battute, tipo di pubblico cui l'intervista è rivolta) e fare comunque presente che sarà necessario un editing finale.
    Secondo: le interviste per email vanno benissimo per temi specifici e dal taglio molto concreto e informativo, meno bene quando andate su temi più personali, dove la persona si esprime anche attraverso il tono, la gestualità, gli sguardi, le pause.
    Terzo: non potete introdurre domande estemporanee, che nascono dalla curiosità del momento e dalle risposte che l'intervistato viene man mano dando. La soluzione migliore - ma non sempre potete permettervela - è quella di mandare una prima tranche di domande, riservandovi di mandare le ultime solo dopo aver letto le prime. Ma per far questo, è necessario che il vostro interlocutore abbia un interesse forte all'intervista e la voglia di perderci un po' di tempo. Se invece sapete che già vi sta facendo un grosso favore a rispondervi, siate precisi ed esaurienti con le prime domande e... accontentatevi.
    Per mettere a punto la prima intervista ospitata in questo sito, Sotto il segno della leggerezza, io e Carmen Covito ci siamo palleggiate domande e risposte per una decina di giorni, ma era chiaro che ci stavamo prendendo gusto e il gioco ci è talmente piaciuto che l'intervista è diventata una vera e propria "conversazione", pubblicata da entrambe sui rispettivi siti.
    Un altro esempio dalla mia esperienza: l'intervista a Roberto Crivello sulla traduzione di documenti tecnici dall'inglese nella sua prima versione ha risentito parecchio del fatto che io e Roberto non ci conoscevamo affatto e che il suo era un tema fortemente specialistico. Però ho preso il coraggio a due mani e gli ho spiegato che dovevamo essere più semplici e divulgativi: Roberto ha riscritto in gran parte le risposte e oggi, dopo quasi due anni, la sua intervista è sempre una delle pagine più cliccate di questo sito.
    Ancora: l'intervista a Franco Tomasi sul paratesto è venuta perfetta nella sua prima versione, perché io avevo già sentito Franco parlare ad un convegno e sapevo esattamente cosa chiedergli e cosa raccomandargli in quanto a taglio delle risposte.

     

  5. Ma ci sono ovviamente anche i vantaggi. Chi pone le domande deve documentarsi molto bene prima, non può andare a ruota libera, perché le domande scritte evidenziano competenza e impegno dell'intervistatore (o al contrario denunciano la sua impreparazione), disponendo favorevolmente chi deve rispondere.
    Lo stesso intervistato può meditare con calma le risposte e avere maggiori garanzie che il suo pensiero sia riportato in maniera fedele e corretta.
    Per non parlare del vantaggio di poter raggiungere chi vive e lavora dall'altra parte del mondo, ma condivide con noi passioni ed interessi.

     

  6. Non esagerate con le domande - a meno che non siate sicuri di poterlo davvero fare -: quattro o cinque vanno benissimo. Numeratele e lasciate un po' di spazio tra l'una e l'altra.

     

  7. Formulate domande che permettano risposte abbastanza aperte, non semplicemente "sì" o "no". In alcuni casi potete esporre semplicemente un vostro parere e lasciare la frase sospesa con i puntini, così che l'intervistato possa riallacciarsi direttamente a quanto avete appena detto voi.

     

  8. Nelle vostre prime indicazioni, chiedete all'interlocutore se ci sono temi o domande che voi non avete previsto e che invece gli stanno particolarmente a cuore. In questo caso, pregatelo comunque di scrivere quello che pensa in proposito; sarà vostra cura aggiungere una domanda pertinente.

     

  9. Un'intervista per email, proprio perché si svolge a distanza e in tempi comunque più diluiti rispetto a un botta e risposta tradizionale, ha quasi sempre bisogno di un serio editing finale. Abbiate cura soprattutto:
    • dello stile: vicino il più possibile alla lingua parlata, informale, con esempi tratti dalla propria esperienza, con un tono personale e non asettico, con un periodare credibile per un'intervista (una sintassi molto raffinata e complessa non gli si addice)
    • della varietà: evitate le risposte troppo lunghe, eventualmente spezzatele inserendo nuove domande per evidenziare dove si sta cambiando discorso o per inserire un vostro pensiero o una sottolineatura
    • della completezza informativa: presentate l'intervistato nell'introduzione o con una breve nota biografica, linkate (se è d'accordo!) il suo nome al suo indirizzo di posta per dare ai lettori l'opportunità di contattarlo direttamente, linkate il suo sito internet o altre sue pubblicazioni che trattano lo stesso tema o temi contigui e complementari.

     

  10. Inviate la versione finale dell'intervista al vostro interlocutore prima di pubblicarla: è segno di cortesia e professionalità e inoltre avrete la certezza di una sua piena condivisione del contenuto.