Le liste

Di solito le compiliamo quando abbiamo una serie di cose da ricordare. Da comprare o da fare assolutamente. Sono le liste, i preziosi elenchi che ci consentono di abbracciare con un solo colpo d’occhio tutta una serie di cose.
Oltre che per fare la spesa, le liste sono utilissime anche quando scriviamo e vogliamo farci capire dai nostri interlocutori. Perché?

Proviamo proprio a fare una lista:

  1. sono facili da scorrere, isolano subito al nostro sguardo le cose più importanti
  2. occupano meno spazio sulla pagina: poche voci, invece di interi periodi
  3. chiariscono la sequenza e la relazione tra le idee o i fatti esposti nel testo
  4. possono semplificare l’esposizione e la lettura di un argomento complesso.

 

Considerate quindi l’uso delle liste soprattutto:

  • nelle brochure, nei pieghevoli, e in tutte le pubblicazioni che vengono scorse velocemente
  • sulle pagine web, dove si scorre la pagina, piuttosto che leggerla
  • nelle email
  • nella manualistica.

Ecco, ho già fatto due tipi di liste: una lista numerata e una lista puntata.

... ma ci sono anche quelle orizzontali e verticali
Orizzontali quando: 1) le voci sono poche, da due a tre; 2) le voci non devono necessariamente risaltare molto all’interno del testo.
Verticali quando:

  • le voci sono numerose
  • ogni voce deve avere una sua evidenza
  • le liste hanno più di un livello
  • sono inserite in una pagina web.

 

La dura legge del parallelismo
Per essere chiara e leggibile, la lista deve essere elaborata secondo un principio ferreo: quello del parallelismo.
Parallelismo nel contenuto: tutte le voci devono essere omogenee, riferirsi cioè alla stessa classe di informazioni o di dati.
Parallelismo grammaticale: o tutti sostantivi o tutti verbi, o tutti con l’articolo o tutti senza.
Parallelismo visivo: tutte le voci della lista devono essere introdotte dallo stesso simbolo grafico ed essere di lunghezza abbastanza simile.

 

Numeri o simboli grafici?
I numeri quando c’è una priorità delle voci. Dalla più importante alla meno importante. Oppure quando la lista si riferisce a una serie di passi da eseguire in successione o a una serie di istruzioni. O ancora, nelle liste orizzontali.
Se le voci della lista numerata sono più di dieci, ricordatevi di allineare i punti o le parentesi.
I simboli – o le marche, come sarebbe corretto chiamarli – si usano invece quando le informazioni sono assolutamente paritarie tra loro.
Quanto alla scelta (pallette, quadratini, asterischi, freccette, losanghe), seguite il vostro gusto e lo stile del documento. In una brochure promozionale potete sbizzarrirvi e addirittura inventarne di nuovi, in una relazione di lavoro attenetevi alle classiche pallette. Se invece scrivete per una pagina web, scegliete sempre all’interno dei font più utilizzati.
Cercate comunque di non usare troppi simboli all’interno di uno stesso documento: sceglietene non più di due e date loro un significato preciso.
Per qualsiasi soluzione optiate, ricordate comunque la seconda regola ferrea delle liste: che il testo va sempre indentato, sia rispetto al numero, sia rispetto al simbolo grafico. Ma per questo affidatevi al vostro word processor, che lo farà automaticamente per voi.

 

Non meno di tre, non più di dieci
Se l’obiettivo della lista è la chiarezza, la sua lunghezza non può essere chilometrica. La regola generale vuole che una lista abbia almeno tre voci, ma non vada troppo oltre le dieci.

 

Quando i punti e virgola sono troppi
Naturalmente quasi sempre la frase che introduce la lista termina sempre con i due punti. Altrettanto naturalmente si va a capo ad ogni voce.
Molto più spinosa è la questione del punto e virgola alla fine di ogni voce. In tutti i documenti aziendali ogni voce ha il suo bel punto e virgola alla fine, sia che sia fatta di una sola parola, sia che sia più complessa e articolata.
La grammatica e il buon senso suggeriscono di:

  • non mettere nulla quando la voce di una lista è fatta di una sola o al massimo due parole
  • mettere il punto e virgola quando la frase è più lunga, ma non contiene punti fermi al suo interno
  • mettere il punto quando la voce è un paragrafo a sé, con punti fermi al suo interno; in questo caso tutte le voci si concludono con un punto, perché il parallelismo vale anche per la punteggiatura.

 

Maiuscole & minuscole
Le voci di una lista vogliono l’iniziale minuscola se, da un punto di vista grammaticale, sono una continuazione della frase introduttiva principale. Maiuscola se sono espressioni grammaticalmente indipendenti.

 

Le liste a gradini
Le liste possono avere più livelli e quindi ogni voce può avere varie sottovoci. Cercate però di non esagerare: due livelli vanno benissimo, di più creano confusione e vanificano del tutto il principale obiettivo di una lista e cioè la chiarezza. Lo sguardo farà fatica a risalire troppi gradini. Ricordate comunque che:
  • ogni livello deve essere indentato rispetto al precedente
  • ogni livello deve avere il suo simbolo grafico, ben riconoscibile rispetto a quello degli altri
  • il livello superiore deve avere un simbolo grafico visivamente più forte.