La revisione

Una volta che avete finito di scrivere il vostro testo, siete solo a metà dell'opera. Quasi nessuno scrive di getto, alla prima stesura, un testo perfetto. Nella maggior parte dei casi nemmeno un testo buono. Soprattutto ora che il computer ci ha abituati a metterci comunque a scrivere, anche quando le idee non sono ancora ben chiare.

La revisione è parte integrante del processo della scrittura e le va dedicato tempo ed attenzione. Rileggere e rivedere un testo non significa solo correggere l'ortografia ed eliminare i refusi. Significa soprattutto ripensare le proprie idee e la loro organizzazione, riflettere su quanto si è scritto, magari riscrivere tutto.

Tornate alla carta
Quando vi accingete a rileggere e a rivedere il testo, dimenticate il computer. Non si può fare un buon lavoro di revisione con una mano sul mouse e il testo che si muove davanti a voi.
Stampate l'intero documento, lasciando un bel margine a destra per tutte le vostre osservazioni e correzioni.

Matita rossa e blu
Munitevi di due o tre penne a punta sottilissima, di diversi colori.
Dedicate a ogni colore una funzione: una per i refusi, una per le correzioni vere e proprie, una per tutto ciò che dovete ricordarvi di controllare a lettura finita.

Consigli per cominciare
1.
Una volta finita la stesura del testo, l'ideale sarebbe dimenticarlo e lasciarlo a "riposare" per almeno 24 ore. Se i vostri ritmi di lavoro non ve lo consentono, concedetevi comunque un intervallo: andate a pranzo, leggete il giornale, fate una chiacchierata con un collega. Una buona revisione vuole prima di tutto un paio di occhi freschi.
2. Quando vi accingete a rivedere un testo, toglietevi il cappello dello scrittore e mettete quello dell'editor. Cioè mettetevi dalla parte del lettore.
Rileggete tutto con il massimo spirito critico, cercate di dare una risposta a ogni domanda che vi viene in mente, non trascurate soprattutto ciò che non vi convince.
3. Fate una prima lettura lentamente e ad alta voce: il suono ha la sua importanza, spesso "sentiamo" gli errori piuttosto che "vederli".
4. Decidete subito e pianificate quanto tempo e impegno dedicare al vostro documento. Non tutti i documenti sono uguali. L'annual report o la brochure istituzionale dell'azienda devono essere perfetti, se invece si tratta di un documento tecnico interno o di una email al capo, nessuno si scandalizzerà per un refuso.

Conosci i tuoi errori
Ognuno ha i suoi punti deboli quando scrive - errori frequenti, costruzioni complesse, figure retoriche preferite - che danno una sensazione di monotonia. L'importante è imparare a conoscerli e a riconoscerli. E quando rileggete un testo, cercate prima quelli.

Controllo a più strati
Una sola rilettura non è una revisione. La revisione più sicura ed efficace è quella "a strati": una rilettura per ogni tipo di errore o di problema. Se siete attenti ai contenuti, vi sfuggiranno i refusi. Viceversa, se effettuerete una rilettura solo formale, rischiate di perdere di vista la coerenza generale del documento.
Naturalmente, non esiste un metodo che vada bene per tutti. Questo è solo un suggerimento per le vostre riletture:

controllo dei contenuti e della loro organizzazione
Avete detto tutto o vi è sfuggito qualcosa? I periodi sono consequenziali o notate delle cesure eccessive tra l'uno e l'altro? Le vostre conclusioni vi convincono? Il tono è quello giusto?
In questa prima fase, cercate di leggere il documento tutto di un fiato, da cima a fondo, per avere un'idea della coerenza complessiva. Non fermatevi ad analizzare ogni singolo problema: segnate rapidamente a margine ogni punto su cui volete tornare.
A lettura finita, tornateci sopra e riscrivete anche interi periodi, se necessario.

controllo della grammatica e della punteggiatura
Se scrivere è la vostra professione, questo controllo è quasi inutile; l'opportunità di un punto fermo invece di un punto e virgola vi salterà all'occhio già durante la prima lettura, così come il tempo sbagliato di un verbo.

miglioramento dello stile
Se il contenuto vi convince e se siete sicuri che il vostro testo non contiene strafalcioni e errori madornali, dedicatevi allo stile e agli aspetti formali. Cioè: alla proprietà del linguaggio e all'appropriatezza delle singole parole rispetto al contesto, all'eliminazione delle ripetizioni più fastidiose, alla scorrevolezza (… e alla piacevolezza) del testo.
In questa fase della revisione, tagliate tutto quello che potete. Asciugate e snellite al massimo il vostro testo. Togliete tutte le parole inutili, eliminate le frasi ridondanti e semplificate quelle contorte. Se potete dire le stesse cose con meno parole, fatelo.

controllo delle fonti
Controllate con cura le vostre fonti, citate tra virgolette le parole altrui oppure siate abbastanza abili da parafrasarle per non incorrere nell'accusa di plagio. Riportate comunque con precisione le vostre fonti, sia se si tratta di bibliografia tradizionale, sia di una pagina web.

proofreading
Ovvero la caccia al refuso. In questa fase, chi ha scritto il testo è il peggior correttore di sé stesso. Cercate quindi di far rileggere il testo a qualcun altro e pregatelo di sottolineare non solo gli errori, ma tutto quello che non lo convince.
Se questo non è possibile, ricorrete ad alcuni semplici stratagemmi: per esempio la lettura a ritroso, parola per parola, meglio se a voce alta (per evitare l'effetto "memoria"), oppure munitevi di un righello opaco o di un semplice foglio bianco per scorrere il testo riga per riga e non venire distratti da altri elementi e da altre parole.

controllo finale di qualità
Ovvero cercare "il pelo nell'uovo" quando il documento vi sembra già perfetto. Per i particolari, andate all'ultimo paragrafo di questa pagina.

Occhio a...
le concordanze soggetto/verbo, singolare/plurale, maschile/femminile (soprattutto nei periodi complessi, con molti incisi)
le parole straniere controllate sempre sul vocabolario se non siete sicuri al 100%, valutate l'opportunità di metterle in corsivo - non tra virgolette! -
le preposizioni eliminate quelle a catena, spesso sintomo di troppi passivi, ed evitate di usare le stesse all'interno di una stessa frase - per/per, da/da-.

Il Controllo Finale di Qualità (CFQ)
È la rilettura finale, quella che si fa dopo l’ultimo proofreading, quando tutto sembra perfetto.
Il CFQ è un’attività diversa sia dall'editing, sia dal proofreading.
L’attenzione non è più per il significato delle parole o per la coerenza delle frasi (editing), né per l’ortografia e i refusi (proofreading), ma per l’insieme del documento, così come sarà per il lettore.
Quali tipi di errori deve scovare e cosa deve controllare il CFQ? Per esempio:

  • un’introduzione che cita qualcosa che poi non c’è (un glossario, un’informazione)
  • un sottotitolo che non riflette più il contenuto del paragrafo
  • un’immagine senza la caption
  • i numeri delle pagine la concordanza indice/testo (titoli, sottotitoli, numeri delle pagine, concordanza precisa delle parole)
  • le intestazioni e i piè di pagina
  • i titoli, che si danno sempre per scontati nelle ultime revisioni
  • le prime e le ultime righe di ogni pagina, per controllare che non vi sia del testo duplicato o mancante
  • l'ordine alfabetico
  • le liste numerate la concordanza numeri/note
  • le coppie: parentesi, virgolette, trattini.