Racconti a misura di schermo

Internet ormai pullula di siti dove si pubblicano romanzi e racconti. Tutto ciò che non trova spazio e accoglienza nell'editoria tradizionale viene ormai riversato sulle pagine dello schermo, che però sono in genere le meno adatte per seguire e leggere l'andamento di una storia.
Diverso è invece scrivere storie destinate proprio allo schermo di un computer. Attilio Del Giudice ci ha provato e ha scritto una serie di "storie dolci feroci e veloci" fatte apposta per internet e per di più illustrate.

LUISA
Storie dolci, feroci e veloci: come sono nati questi racconti brevi "a misura di schermo"?

ATTILIO
Sono nati da una sorta di sfida. Con me stesso, soprattutto. Tentare una scrittura narrativa per così dire "compressa" e tale da poter competere con la forza sintetica, che, in generale, hanno le immagini pittoriche.

LUISA
Le tue storie sono anche illustrate e tu hai sempre frequentato sia le parole che le immagini. Come vedi la loro convivenza e l'evoluzione del loro rapporto su questo medium nuovo che è Internet?

ATTILIO
La convivenza tra parole e immagini è un'avventura, benché affascinante. Il linguaggio verbale fa parte di un patto sociale, cioè la lingua istituzionale, con le sue regole precostituite. E guai se così non fosse. Immagina che io ti scriva: "Ti invio una sedia" e, poi, tu ricevi un cavallo azzurro….
Insomma le parole che servono alla comunicazione umana devono per forza rispondere a un patto e le connotazioni devono essere ridotte al minimo.
Le parole dell'espressività, invece, pur facendo parte dello stesso sistema, devono poter dire anche altre cose, oltre quelle che sembrano dire. Cosicché, paradossalmente, una sedia può diventare anche un cavallo azzurro. Solo a questo livello si possono incontrare con "l'ambiguità" dell'espressività pittorica.
In poche parole: è possibile che linguaggi così differenziati si abbraccino e si bacino nell'avventura artistica del metalinguaggio. Per quanto riguarda l'evoluzione del loro rapporto su Internet, non sono in grado di fare previsioni. Ho, comunque, ipotizzato che i connotati sintetici di entrambe le scritture potessero funzionare con la psicologia fruitiva dell'utente Internet, il quale, a mio parere, è disponibile a ricevere stimoli anche di tipo creativo, ma che non gli facciano perdere troppo tempo e scatti telefonici.

LUISA
Tu sei anche uno scrittore di romanzi "tradizionali", tanto che mentre scrivevi i racconti per Internet pubblicavi un romanzo con Minimum Fax. Come vivi queste due forme così diverse di pubblicazione?

ATTILIO
Le vivo in maniera un po' schizofrenica. Infatti, nei miei due brevi romanzi - Morte di un Carabiniere e Città Amara - la scrittura sembra essere di tipo "barocco meridionale" (a detta, anche, della critica militante).
In questi racconti veloci, la scrittura potrebbe richiamare uno stile opposto, per esempio: "americano minimalista".
Però l'idea che tramite Internet e la posta elettronica è possibile avere un rapporto diretto coi lettori è, quanto meno, esaltante. Con la Rete, il lettore non è più un fantasma idealizzato, ma è una persona vera, che ti parla, ti aiuta, ti orienta.

LUISA
Non sono molti gli scrittori italiani che hanno un loro sito. Tu cosa ti aspetti dal tuo e come pensi di svilupparlo?

ATTILIO
Questo mi aspetto: un' interlocuzione cognitiva tra persone, tra cittadini e, naturalmente, non deprivata di quella complicità emotiva che c'è sempre tra narrazione e lettura.
Per quanto riguarda un possibile sviluppo del sito, date le premesse, dovrò tenere in gran conto i suggerimenti dei lettori. Intanto ho messo in rete Fabula Inquieta e Scatole Cinesi. E' un lavoro letterario, costituito da tre brevi romanzi: Scrittori d'Azzardo, Scrittori D'Attesa, Scrittori di Successo. Forse il confronto con le Storie Dolci Feroci e Veloci potrà risultare contraddittorio e perdente. O, forse, no. Chissà….
Attilio Del Giudice, casertano, tra i protagonisti dei gruppi d’avanguardia nella ricerca visiva operanti in Campania negli anni Settanta e Ottanta, dopo una appassionata vicenda di filmaker e pittore, e dopo i racconti di Eventi precipitati (1992), approda al romanzo con Morte di un carabiniere (1998) e Città amara (2000), pubblicati entrambi da Minimum Fax. Con Leconte ha pubblicato Bloody Muzzaré nel 2004 e La vita incagliata nel 2006.
Sul suo sito ha pubblicato Storie dolci feroci e veloci e altri racconti puramente visuali.