Prendere le misure ai testi

Uno dei risvolti più interessanti del testo digitale è poterne pesare e misurare gli aspetti quantitativi. 
Non c'è niente di arido in questo, anzi. Permette di entrare più intimamente nel testo, capirne i meccanismi e gli aspetti più nascosti. Per smontarlo e rimontarlo finché non "gira" meglio.
Dove non ce la fanno mente, occhi e orecchie, arriva l'informatica.

In questa pagina trovate quattro strumenti automatici, quelli che ritengo più utili per chi scrive.

 

Indice Gulpease

L'Indice Gulpease è l'indice di leggibilità della lingua italiana. Elaborato negli anni ottanta dai linguisti della Sapienza di Roma che facevano capo a Tullio De Mauro, aiuta a capire quanto il nostro testo si legga con agio e facilità.
Non misura la chiarezza o la comprensibilità, ma appunto solo la leggibilità. Per questo è un indicatore, un modo divertente per esercitarsi, non un verdetto.
Sul sito ufficiale trovate molti approfondimenti e anche il servizio di analisi. Io di solito uso siti più semplici in cui inserire il testo, misurare, cambiare, rimisurare finché il risultato non è accettabile.

  













Sentence Tracker

Offerto da Poynter.org, misura sotto i vostri occhi la lunghezza delle frasi. Se cliccate sulle colonnine, vi appare subito in grassetto il testo della frase. Anche se sembra solo un giochetto, è un modo semplice e intelligente per “vedere” la sintassi e quindi il “ritmo” del testo, come una musica. Con l’avvio, il crescendo e la conclusione.

 

























La soluzione 10%

Un'altra delle delizie del Poynter misura quanto testo togliamo durante una revisione. 
Il loro senior editor Chip Scanlan sostiene infatti che una prima revisione dovrebbe togliere almeno un 10% del testo originale. 
Copiate, incollate, tagliate e The 10% solution misura per voi.

 

























Wordle

La "nuvola di parole", che mostra la ricorrenza delle parole attraverso la loro dimensione, è un indispensabile rivelatore di fuffa o aria fritta.
Se le parolone che campeggiano su tutto sono nell’ordine sviluppo, sempre, processi, innovativi, sistema, azione, intervento o altre dello stesso livello di astrazione è evidente che c’è qualcosa che non va. Una passata di editing verso precisione e concretezza si impone.
Anche questo è un serissimo gioco: il New York Times ha passato per Wordle tutti i discorsi inaugurali dei presidenti USA da Washington a Obama.